martedì 23 dicembre 2014

AUGURI DI BUON NATALE!

Giovedì 19 Dicembre abbiamo fatto l'assemblea d'Istituto alla quale esibendosi alcuni miei compagni di classe e altri talenti.
  Buon Natale!

Ballo di gruppo.

Giacomo Rocchi.

Band.

sabato 20 dicembre 2014

IL MONOGRAMMA

Un monogramma è un simbolo grafico unitario ottenuto sovrapponendo o combinando in altro modo due o più lettere o altri grafemi. I monogrammi sono spezzo ottenuti utilizzando le iniziali del nome di uno o più individui o di una società.

S.M.

giovedì 11 dicembre 2014

LIGHT PAINTING

Sabato 6 Dicembre con il professore Manfredini abbiamo fatto un laboratorio di Light Painting.
Questo laboratorio ci ha permesso di apprendere il vero significato della parola fotografia ovvero disegnare con la luce.
Per realizzare queste fotografie ci siamo serviti della sala di posa; completamente al buio abbiamo impostato la macchina fotografica con un tempo di esposizione di 15 secondi e il diaframma aperto al minimo in modo che potesse entrare meno luce possibile poiché abbiamo disegnato con led colorati sui nostri corpi così da creare disegni di luce.

All together.

Moltiplicazione.

sabato 6 dicembre 2014

STORIA DELLA FOTOGRAFIA

Prima di mostrarci la storia della fotografia il professore Manfredini ha voluto mostrati il Precinema. L’idea di sorprendere il pubblico con immagini che fossero in grado di stravolgere la realtà o immaginare più semplicemente una realtà diversa, più affascinante, è quasi connaturata all’origine stessa del cinema. Andiamo alle origini del cinema, scopriamo un autore che fin da subito si era messo alla ricerca di tecniche che fossero in grado di mostrare allo spettatore nuovi mondi.
Con Voyage dans la lune (Viaggio attraverso la Luna), il cineasta francese George Melies immaginava nel 1904 un viaggio nello spazio compiuto da un gruppo di scienziati intenzionati ad esplorare un mondo nuovo. Il film mostra tutte le fasi di questo viaggio dai preparativi fino allo sbarco sul pianeta misterioso e ai primi incontri degli scienziati con strane forme di vita vegetale.
La possibilità di raccontare in modo così lucido e verosimile le nostre fantasie, suscitò naturalmente grande stupore in un pubblico che aveva ancora negli occhi le immagini in movimento del mondo reale proiettate dai fratelli Lumiere solo qualche anno prima.
Il cinema era nato infatti soltanto da pochi anni. I fratelli Lumiere avevano presentato nel dicembre del 1895 i risultati di una lunga serie di esperimenti che li avevano finalmente condotti a catturare delle immagini in movimento del mondo reale. Per presentare al mondo la loro invenzione, Auguste e Louis Lumiere avevano scelto di girare alcuni piccoli cortometraggi filmando vari momenti di vita quotidiana. E così l’uscita di un gruppo di operai da una fabbrica, una famiglia radunata per il pranzo e un brindisi tra amici erano diventati i soggetti di questi piccoli film che nel dicembre del 1895 venivano proiettati ad un pubblico che si accalcava all’ingresso dei teatri di Parigi senza sapere alcunché dello spettacolo a cui stava per assistere.

giovedì 27 novembre 2014

FORO STENOPEICO

Giovedì 20 Novembre con il professore Manfredini abbiamo fatto il terzo lab. di alfabetizzazione riguardante il "Foro stenopeico"; dal greco stenos opaios (dotato di un piccolo foro), si tratta infatti di un foro realizzato su una parete di una camera oscura portatile (ovvero un contenitore "a tenuta di luce", completamente buio). Tutto ciò serve a comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia. Per fare questo laboratorio il professore si è servito di una scatola per biscotti interamente colorata di nero all'interno, con un foro piccolissimo al centro di una delle due pareti rotonde e opposta a esso, sull'altra parete, un foglio di carta fotosensibile vergine.
Questo permette di realizzare vere e proprie fotografie. La presenza di un foro sul lato della camera oscura permette l'ingresso al suo interno di un fascio luminoso che proietta sulla parete opposta rispetto a quella del foro l'immagine della persona, dell'oggetto o del paesaggio che è di fronte a noi. Per fare in modo che l'immagine risulti corretta dobbiamo esporla alla luce per il giusto tempo. L'azione della luce avvia così il processo di riduzione dei sali d'argento in argento metallico. Si forma così sulla carta fotosensibile un'immagine latente, ovvero un'immagine presente sul foglio ma non visibile ad occhio nudo. Per vedere l'immagine catturata bisogna sottoporre il foglio di carta fotosensibile al trattamento dei bagni di sviluppo, arresto e fissaggio. Otteniamo un negativo della proiezione  di realtà inquadrata, ovvero un'immagine dai toni invertiti, dove ciò che dovrebbe apparire chiaro appare scuro e viceversa; l'immagine risulterà anche capovolta e invertita: quello che nella realtà vediamo sopra qui lo vediamo sotto e viceversa, quello che nella realtà vediamo a sinistra qui lo vediamo a destra e viceversa. Per ottenere un positivo bisogna mettere il negativo a contatto con un foglio di carta fotosensibile vergine, appoggiandoci sopra un pannello di vetro in modo che aderiscano perfettamente l'uno all'altroe e che la luce possa passare per un giusto tempo di esposizione. Infine sottoporre il positivo, ancora con immagine latente, ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio. Possiamo così vedere un'immagine corretta.

backstage.

backstage.

Negativo dell'immagine.
Positivo dell'immagine.

sabato 22 novembre 2014

VIDEOCLIP MUSICALE

Il professore Manfredini ci ha detto di creare un videoclip formato da musica e foto (non video).
Io ho voluto interpretare la canzone dei Pink Floyd: " Wish you ere here", pubblicata il 12 Settembre 1975 e dedicata all'ex membri dei Punk Floyd Sud Barrett. Questa canzone tratta di un'amicizia interrotta. La canzone è molto ambigua poiché tratta ogni verso di due elementi contrapposti come il paradiso e l'inferno, la tristezza e la felicità (cieli blu dal dolore). Ho interpretato questa con zone con fotografie che non rappresentassero letteralmente la canzone ma che la interpretassero secondo il significato interno d'essa. Per creare il mio videoclip non ho modificato alcuna foto, sono intervenuta sui movimenti in modo da assegnare il significato che volevo attribuire ad ogni foto.

sabato 15 novembre 2014

LA CAMERA OSCURA PORTATILE

Sabato 8 Novembre con il professore Manfredini, divisi in cinque gruppi, abbiamo iniziato a creare la "Camera oscura portatile", finita poi il 15 Novembre.
Ci siamo serviti di una scatola di cartone per scarpe, tempera nera, nastro adesivo, forbici, spillatrice, carta da lucido e una lente convergente.
Per costruirla abbiamo tagliato una piccola porzione di scatola e coperchio sul suo lato corto (5 cm) e dipinto all'interno tutti i quattro pezzi di nero. Poi creato una finestra rettangolare centrata sul pezzo di scatola tagliato in precedenza grazie alle diagonali, il quale doveva essere distante dal bordo 3 cm; tutto ciò è servito per applicare la carta da lucido che servirà da schermo mobile per l'immagine. Abbiamo poi accorciato la sua larghezza di 0,5 cm in modo che potesse scorrere agevolmente nella scatola.
Sulla parte di scatola e coperchio più grande, abbiamo creato un foro al centro del lato più corto che servirà da obbiettivo, applicato sopra un altro foro più piccolo come diaframma e infine una lente convergente. Per concludere abbiamo attaccato con il nastro adesivo il coperchio alla scatola.
Per verificare se la nostra camera oscura portatile era funzionante l'abbiamo posta davanti ad un oggetto ben illuminato, e muovendo avanti e indietro il nostro schermo per ottenere un'immagine "a fuoco" cioè nitida; abbiamo visto che l'immagine sulla carta da lucido era capovolta e invertita.

Backstage

Backstage

Backstage

Backstage

sabato 8 novembre 2014

IL FOTOGRAMMA

Giovedì 30 Ottobre con il professore Manfredini abbiamo fatto il secondo laboratorio di alfabetizzazione riguardante "il fotogramma", cioè un'immagine fotografica ottenuta all'interno di una camera oscura mediante una tecnica off-camera (ovvero senza l'impiego di macchina fotografica).
Tutto ciò serve a comprendere il principio chimico su cui si basa la fotografia analogica: la fotosensibilità dei sali d'argento.
Per creare ciò ci siamo serviti di alcuni oggetti come bottoni, pizzo, monete, carta fotosensibile, un ingranditore con lampadina e le tre vaschette contenenti: sviluppo, arresto e fissaggio.
Entrati nell'aula oscura, abbiamo tenuto acceso solo luci (rossa e giallo-verde) a cui la carta non è sensibile, dopo aver composto la creazione sul foglio fotosensibile e posta sotto la luce ancora spenta, l'ho accesa per un secondo e poi subito spenta. Nella parte di carta fotosensibile non coperta dagli oggetti la luce ha colpito i sali d'argento iniziando così la loro trasformazione in argento metallico; si forma così un'immagine latente, ovvero un'immagine presente sul foglio ma non visibile a occhio nudo.
Nella parte di carta fotosensibile coperta dagli oggetti la luce non colpisce i sali d'argento presenti su di essa, così da non modificare il loro stato. Poi ho immerso la fotografia nello sviluppo; qui la parte del mio fotogramma colpita dalla luce attraverso il rilevatore accelera il processo di riduzione e permette di vedere l'annerimento dei sali d'argento, mentre la parte non colpita dalla luce (dove si trovavano gli oggetti) non essendosi avviato il processo di riduzione del sale d'argento, quest'azione (sviluppo-rilevatore) è nulla; non c'è alcun annerimento da rilevare.
Passata poi l'immagine fotografica nell'arresto; alla parte colpita dalla luce viene bloccata l'azione di sviluppo mentre sulla parte che non è stata esposta alla luce, quest'azione è nulla.
Come ultimo passaggio ho immerso l'immagine nel fissaggio dove sia la parte colpita dalla luce che non colpita viene resa inalterabile; infine ho lavato il mio fotogramma sotto acqua corrente per pulirlo dai sali e dai chimici.
Posso così vedere un'impronta bianca su uno sfondo nero corrispondente alla forma dell'oggetto collocata sul foglio di carta fotosensibile.
Per realizzare ciò ho deciso di creare con bottoni e monete due persone, un cielo con del pizzo e un laghetto con la paperella utilizzando una graffetta scomposta e una sagoma.

Un dolce amore in riva al lago

giovedì 30 ottobre 2014

IL CHIMIGRAMMA

Giovedì 23 Ottobre con il professore Manfredini abbiamo fatto il primo laboratorio di alfabetizzazione riguardante "Il Chimigramma", cioè un'immagine fotografica ottenuta in luce ambiente mediante una tecnica off-camera (ovvero, senza l'impiego di una macchina fotografica).
Il profe ci ha detto che la fotografia è una scrittura di luce e quindi non è obbligatorio l'uso di una macchina fotografica.
Per creare ciò ci siamo serviti di 4 vaschette: 3 grandi e una piccola. Nelle prime era contenuto: lo sviluppo (sostanza chimica+acqua), l'arresto (aceto+acqua), fissaggio (sostanza chimica+acqua); mentre nella vasca più piccola era contenuta solo acqua.
Lo sviluppo o rilevatore accellera il processo di riduzione del sale d'argento in argento metallico sulla carta fotosensibile osservando cosí l'effetto di annerimento del prodotto sui sali d'argento.
L'arresto serve a non sporcare il fissaggio con lo sviluppo o viceversa.
Il fissaggio scioglie il sale d'argento impedendo così la sua trasformazione in argento metallico e rendendo l'immagine inalterabile; possiamo così vedere che le parti che toccano il fissaggio prima dello sviluppo non anneriscono.
Abbiamo così cercato di realizzare due chimigrammi, io ho disegnato due fiori, nel primo ho immerso il dito nello sviluppo e poi disegnato sulla carta fotosensibile un fiore,  ripassandolo più volte in modo da evidenziarlo, così ho notato l'annerimento che si era formato; poi ho immerso la carta nell'arresto e nel fissaggio così da eliminare tutti i sali d'argento e bloccare l'annerimento. Infine l'ho immersa nell'ultima vasca (quella più piccola) prima di lavarla sotto l'acqua corrente; così ho realizzato un'impronta nera su uno sfondo bianco.
Per il secondo chimigramma ho immerso un dito nello sviluppo, ho disegnato un fiore sulla carta fotosensibile eliminando in quel tracciato i sali d'argento, dopo averlo immerso nello sviluppo ho notato che la carta si era annerita ovunque tranne dove avevo eliminato i sali, infine l'ho immersa nell'arresto e nello sviluppo per fissare bene l'immagine e dopo averla lavata sotto acqua corrente ho realizzato di aver creato un'impronta bianca su uno sfondo nero.


un Fiore di Luce.


un Fiore di Luce.





sabato 18 ottobre 2014

VISIONE DEL FILM "Flags of our fathers"

Per concludere l'argomento riguardante i vari campi di cui si serve la fotografia abbiamo visto un film "Flags of our fathers". La Trama di questo ruota intorno alla celebre fotografia scattata da Joe Rosenthal durante la battaglia di Iwo Jima, la foto ritrae cinque marines e un marinaio intenti ad issare una bandiera statunitense sul monte Suribachi. Il dipartimento militare, ritenne di poter usare questa foto fortemente simbolica  come potente mezzo di propaganda per dare l'idea di una guerra finalmente vittoriosa e per raccogliere contributi economici popolari.  



Foto di Joe Rosenthal


sabato 11 ottobre 2014

VISITA ALLA MOSTRA "350 ANNI DELLA GAZZETTA DI MANTOVA"

I miei compagni accompagnati dalle professoresse Lanzafame e Marangoni sono andati in visita alla mostra dei 350 anni della Gazzetta di Mantova visitando le sale delle frutterie di Palazzo Te che custodivano le pagine di giornale più antiche e i metodi di stampa usati dal 1600 ad oggi.





giovedì 9 ottobre 2014

CHE COS'E' LA FOTOGRAFIA?

 La fotografia serve per creare copertine di libri.

Jamie Ford_Il gusto proibito dello zenzero.

Alessandro d'Avena_Bianca come il latte, rossa come il sangue.





















Heinrich Harrer_Sette anni in Tibet.



La fotografia può essere utile per creare riviste.


Cosmopolitan.

Vogue.

Cosmopolitan

sabato 4 ottobre 2014

AUTORITRATTO

Hei, sono Serena, vi presento il mio fantastico blog; qui potrete trovare tutte le esercitazioni che svolgo a scuola.
Ora vi parlo un po' di me, frequento la classe terza del corso di Grafica e Comunicazione all'Istituto tecnico Carlo D'arco, mi piace molto questa scuola ma ho anche molte altre passioni; adoro la montagna più di ogni altra cosa e non riesco a farne a meno, mi piace camminare, divertirmi con gli amici e con la mia famiglia, così ho creato una carta d'identità che mi rappresenta non con le parole ma con le immagini perché molte volte queste parlano più di quanto possiate pensare.


Fronte carta d'identità.


Interno carta d'identità.